Avevo davvero voglia di scrivere, eppur questa settimana mi sono ritrovato col blocco dello scrittore. Non nascondo che vorrei tanto portare a termine lo speciale su Persona 5, di cui ho praticamente ultimato la Parte II e mancherebbe soltanto la Parte III più un eventuale approfondimento su alcuni personaggi e Persona. Dopo l’articolo al vetriolo della settimana scorsa, a cui sono stato prontamente risposto con una data d’uscita di Death Stranding, un nuovo direct dedicato ai Pokemon e (notizia di oggi) probabilmente nel mese di giugno avremo date d’uscita esatte di Cyberpunk 2077 e The Last of Us Part II (2020), ho pensato di ispirarmi ad un articolo di pcgamer.com in cui si chiedeva: ma qual è stato l’ultimo gioco di cui ti è davvero importato della trama? Bellissima domanda e sinceramente a ciò avevamo già dedicato uno speciale Narrativa e Longevità – Le parole sono importanti. Inoltre inutile aggiungere che uno dei motivi principali per cui videogioco è proprio la trama, pertanto questo articolo potrebbe essere abbastanza anonimo, prendendo a caso gli ultimi tre giochi che ho avuto tra le mani… o forse no? E se la domanda fosse l’inverso? Quali sono gli ultimi titoli a cui hai giocato fregandotene della trama?

DIABLO III: REAPER OF SOULS

Quasi telefonato. Il titolo che tanto stiamo giocando in live da aprile è probabilmente anche quello di cui meno ci interessiamo della trama. Parlo personalmente, sicuramente Diablo III con relativo DLC se approfondito ha una storia niente male, ma diciamocelo francamente: tutto ciò dura il battito d’ali di una farfalla. In poco tempo la storia viene letteralmente sopraffatta da varchi, coop, farming e costruzione di build e personaggi. Però, parlando francamente, Diablo III è uno di quei giochi di cui la storia non mi manca. Posso passare pomeriggi interi a divertirmi non curandomi assolutamente del background, ma semplicemente buttando giù nemici, elite e custodi del varco. E tutto ciò non costituisce assolutamente un limite, anzi. Si potrebbe dire lo stesso di Fortnite, ma meglio non paragonare l’oro con il letame.

DEVIL MAY CRY 5

Ebbene si. Questa scelta può sorprendere. E vi assicuro che anche io leggendomela mi sono sorpreso. Direte: ma se l’hai scelta tu? E vabbè, non sono libero di auto-sorprendermi? Analizzando seriamente il discorso, non posso negare che l’ultima avventura che vede intrecciati Dante, Nero e V abbia una bellissima storia dietro. Il punto è che non so per quale motivo, ma Devil May Cry 5 l’ho divorato non tanto per la storia, che a tratti è passata in secondo piano, ma per il gameplay, divertentissimo, soprattutto quelli di V e Dante. È un crescendo che ti coinvolge e ti travolge, ma soprattutto ti diverte. I nemici sono fantastici, la grafica non è niente male e la colonna sonora e pazzesca. Quindi, vorrete scusarmi se per un attimo accantono la mia tanto amata narrativa per randellare qualche demone, discorso che tra le altre cose, varrebbe anche per almeno i primi due God of War.

Articolo hai giocato 2

SPYRO THE REGNITED TRILOGY

Chiudo questa mia top 3, anche perché ho autonomamente deciso che sarebbero stati soltanto gli ultimi tre titoli a cui ho giocato, con in realtà tre giochi. Come la trinità, il numero perfetto. Idioti giochi di parole con numeri a caso, perché proprio Spyro? Perché si. Ditemi voi se avete bisogno di un altro motivo per godervi un platform in cui nell’incipit ti dicono che un cattivo ha rubato tutte le uova di drago e per salvare il regno avete bisogno di recuperarle tutte. Non c’è. È come Super Mario: ehi, hanno rapito Peach! Bene, andiamo a rompere il culo a qualche tartaruga (amici della PETA, perdonateci). Spyro riesce ad essere un gioco leggero e gradevole anche senza una sceneggiatura di George Martin dietro. E non dimentichiamo l’elogio nostalgia (mancava ancora in questo articolo) che gli abbiamo dedicato qui.

Articolo hai giocato 3

Questi sono gli ultimi titoli di cui non mi sono troppo interessato della trama. E voi? A cosa avete giocato?

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Christian Giordano è un geek proveniente dal tacco d'Italia, che vive per passioni e per passione e studierà per sempre Medicina. Nato con il NES come cuscino, tra le bucoliche foreste di Zelda e gli interrogativi brick di Mario, è stato forgiato con due braccia e due pad per poter giocare, testare, vivere qualsiasi genere di avventura il mondo videoludico gli palesi sul vetro della sua console, portatile o non, dalla Nintendo alla Sony, fino a Microsoft e non solo, con tutte le sfumature che il mercato propone. Cresciuto con il mito de Il Piccolo Grande Mago dei Videogames, è un giocatore eclettico e un collezionista che sa scovare in ogni angolo del globo anche il game meno idolatrato per gustarne e vagliarne le qualità di persona. Piacevoli distrazioni al suo lavoro sono il Calcio, la Musica, il Cinema e i Motori, nonchè la sua musa ispiratrice con la sua somma pazienza.