Sono mesi intensi in cui non riesco sempre a dedicarmi al 100% ai nostri cari videogiochi. Già so che molti penseranno che sta per partire il pippone malinconico. Ed hanno perfettamente ragione. Ero in treno e pensavo che in questo ultimo mese della mia vita mi sta terribilmente mancando una cosa: i videogiochi. Mai come in quel momento avrei voluto avere tra le mani la mia (o il mio per non far arrabbiare Farenz) Nintendo Switch, anche solo con i giochi del Nintendo Switch Online per fare una partita al volo e sentirmi un po’ gratificato. Mi sono, quindi, limitato a smanettare su Pokemon Go tra una stazione ferroviaria e l’altra e mi sono chiesto: ma sono io che non ho tempo o sono in attesa di qualcosa che mi carichi di voglia per giocare?

Articolo 2019 2

Inutile negarlo, il 2019 dopo essere partito con due-tre colpi di alta scuola, è venuto un po’ a mancare come anno videoludico. Vero, è appena uscito A Plague’s Tale: Innocence, ma da qui alla fine dell’anno, salvo clamorosi colpi di scena all’E3 o in un’eventuale nuovo State of Play di Sony, difficilmente vedremo qualcosa di nuovo. Naughy Dog dichiara ormai ultimati i lavori di The Last of Us Part II, ma non abbiamo notizie praticamente dallo scorso E3. Kojima si diverte a pubblicare teaser di Death Stranding e noi siamo in trepidazione, sperando sia pronto per la fine di quest’anno. Per altri colossi come Ghost of Tsushima di Sucker Punch vale lo stesso discorso di TLOU. Nintendo annuncia Pokemon Spada/Scudo, ma non trapela nulla. Calma piatta.

Articolo 2019 1Forse gli ultimi anni videoludici ci avevano abituato troppo bene. Dopo i primi due anni un po’ in sordina, questa generazione la si può praticamente imporre come la golden age videoludica. Non tanto per quantità e qualità dei prodotti, che probabilmente ha raggiunto quanto già fatto nella scorsa gen, ma la popolarità e l’incremento degli introiti generati dall’industria videoludica sono letteralmente schizzati alle stelle, sia per questioni di marketing, sempre più all’avanguardia, sia anche per la nascita degli eSports, che hanno avvicinato tanti giovani all’industria. Resta il fatto che gli ultimi due anni sono stati davvero d’oro da un punto di vista qualitativo e su più fronti, inutile ricordare Sony come la grande vincitrice di questa gen e Nintendo cannibale del mercato portatile.

Ma allora cosa sta succedendo quest’anno? Ci siamo davvero fermati a Sekiro? O uscirà ancora qualcosa? Difficile dirlo. C’è comunque la sensazione che ci sia qualcosa che bolle in pentola. Ormai Sony ha quasi rivelato gran parte del potenziale di PlayStation 5, di cui manca praticamente soltanto una data ufficiale di lancio. Nintendo continua con il suo tira e molla di smentite di nuove versioni di Switch, ma sappiamo tutti che prima o poi verranno ufficializzate. E Microsoft cosa fa a parte firmare accordi di partnership a destra e a manca? Nulla, almeno in apparenza. Erano abituati a pomparsi e rivelare tutto prima delle altre. Pare che finalmente il colosso americano abbia cambiato tattica e abbia scelto la vigile attesa. Non possiamo che esser contenti di questo, perché non ci stancheremo mai di dire che maggiore è la competizione, migliori saranno i prodotti finali.

Articolo 2019 3

Astral Chain, Crash Team Racing, Medievil e Pokemon Spada/Scudo basteranno a salvare questo 2019? Si, probabilmente. Anche se vorremmo tanto avere tra le mani nuovo materiale e di qualità, di buon grado accettiamo questo periodo di transizione che ci introdurrà praticamente alla next gen. Le grandi protagoniste di quest’annata videoludica saranno le console che probabilmente verranno lanciate, ci sentiamo in dovere di sbottonarci, nel 2020. E noi videogiocatori cosa possiamo fare? Prendiamo questo periodo come la fine del campionato e tutti gli annunci come il calciomercato, ogni tanto un po’ di riposo e quattro chiacchiere da bar sport non possono che farci bene.

Previous articleSKILLS, GAMEPLAY E GIOCATORI: SIAMO DAVVERO COSI BRAVI?
Next articleQUALI SONO GLI ULTIMI TITOLI A CUI HAI GIOCATO FREGANDOTENE DELLA TRAMA?
Christian Giordano è un geek proveniente dal tacco d'Italia, che vive per passioni e per passione e studierà per sempre Medicina. Nato con il NES come cuscino, tra le bucoliche foreste di Zelda e gli interrogativi brick di Mario, è stato forgiato con due braccia e due pad per poter giocare, testare, vivere qualsiasi genere di avventura il mondo videoludico gli palesi sul vetro della sua console, portatile o non, dalla Nintendo alla Sony, fino a Microsoft e non solo, con tutte le sfumature che il mercato propone. Cresciuto con il mito de Il Piccolo Grande Mago dei Videogames, è un giocatore eclettico e un collezionista che sa scovare in ogni angolo del globo anche il game meno idolatrato per gustarne e vagliarne le qualità di persona. Piacevoli distrazioni al suo lavoro sono il Calcio, la Musica, il Cinema e i Motori, nonchè la sua musa ispiratrice con la sua somma pazienza.