Oggi debutta una rubrica che avevamo in mente da davvero troppo tempo, ma che mai era riuscita a concretizzarsi. Non c’è dubbio che il mercato videoludico sia sempre più ricco di offerte, ma è altrettanto vero che la storia videoludica è ricca di perle e di giochi terribili, che vorremmo in queste pagine volutamente riesumare, perché è giusto ricordare anche certi errori che sono stati commessi dalle software house. Pertanto, dopo un tira e molla, è nato questo editoriale / sottosezione delle review, Retro Hunter’s, le retroreview dei cacciatori. Adesso stop alle telefonate, rimandiamo nel tubo catodico il Giorgio Mastrota che è in noi e riprendiamo con l’argomento chiave. È stato difficile decidere quale sarebbe stato il primo titolo in assoluto da valutare. Si, perché cercheremo di rendere queste recensioni più veritiere possibile, come se fossimo nella DeLorean di Ritorno al Futuro e giudicassimo tutto nel passato. Ritornando al titolo in questione, come già stato anticipato è un gioco per NES, semplice conseguenza del fatto che tutta la redazione è videoludicamente nata con questa console. A peggiorare il tutto, il sottoscritto che alla vergognosa età di quattro anni ha finito il titolo in questione, Super Mario Bros 3. Chiariamo: sono stato combattuto fino alla fine tra questo e il titolo che sarà soggetto della prossima rubrica, ma per giustizia sportiva la precedenza va a lui. P.S. Giuro che non sono un sociopatico e che i miei genitori non mi mollavano sempre davanti alla TV, se mi toglievano il pad tra le mani e lo sostituivano con un pallone ci mettevo venti secondi a fiondarmi giù a prendere a pallonate il cancello del condomino che mi bucava i palloni.

Super Mario Bros 3 1

Altra domanda: perché proprio Super Mario Bros 3? Non si poteva partire dalle origini? O ancora dai titoli di Donkey Kong. No, la rubrica è mia e decido io. Scherzi a parte, sicuramente gli altri titoli della saga di Mario sono iconici, ma non c’è dubbio che questo sia stato il titolo della svolta. Sono stati introdotti personaggi, mondi ed elementi che poi saranno ripresi per i successivi trent’anni. Si, perché ricordiamoci che Super Mario Bros 3 usci nel 1988, seppur diffuso in occidente soltanto un paio d’anni più tardi. Ancora, può a mani basse risultare il titolo 2D più riuscito della saga e quello che piazzò una svolta nella storia dei videogames, un po’ come fece poi The Legend of Zelda: Ocarina of Time per Nintendo 64. Ad incorniciare alla perfezione il tutto la regia del maestro Shigeru Miyamoto, sicuramente uno dei più grandi di sempre dell’industria videoludica.

Super Mario Bros 3 3

Inutile narrare la storia, delle più semplici come da tradizione dei platform, sempre lui, Bowser, rapisce Peach e Mario, anche con la collaborazione di Luigi qualora si decida di giocare multiplayer, dovrà salvare la nostra amata principessa. La rivoluzione videoludica parte dal fatto che i mondi presentano dei livelli selezionabili e anche dei minigiochi o minilivelli finalizzati al guadagnare oggetti e vite. Si, perché può non sembrare, anche perché grazie a varie scorciatoie si può concludere il gioco in meno di mezz’ora, ma qualora si decida di affrontare la storia per intero, il titolo è capace di tenervi impegnato oltre le dieci ore per un 100%, cosa impensabile come longevità per l’epoca, fatta eccezione per titoli come The Legend of Zelda e Final Fantasy, ma parliamo di RPG e non di platform. Per di più ogni mondo presentano un Re o Regina che vanno salvati e i Boss non sono altro che scagnozzi di Bowser altamente caratterizzati e con determinate peculiarità, tant’è che alcuni saranno ripresi anche in titoli successivi, canonici e non.

Parliamo anche di una difficoltà non selezionabile, ma crescente. È come se le scorciatoie sparse per il mondo, che permettono di saltare un buon 90% della storia, fungano da facilitatori per i giocatori meno esperti. Tuttavia qualora si decidesse di intraprendere la storia in toto, il gioco presenta una difficoltà sempre crescente e permette al videogiocatore di abituarsi ai vari picchi, senza mai sentirsi troppo frustrato o abbandonato. Per di più ogni tre livelli è possibile ottenere vite extra, estremamente utili, da un minimo di una a un massimo di cinque, nonché oggetti che possono essere selezionati prima dell’inizio dei livelli. Presenti anche oggetti speciali, come il fischietto che trasporta tra i mondi. Nel vederlo e ascoltando la melodia che produce, non può non essere associato a The Legend of Zelda, magari anche solo come tributo a un’altra grande opera di Nintendo di quella generazione.

Super Mario Bros 3 2Affrontare tutti i livelli e tutti i mondi non è una passeggiata e la cosa più caratteristica del titolo è sicuramente il fatto che ogni mondo è altamente caratterizzato: l’Isola dei Giganti, l’Isola di Ghiaccio, le Colline del Deserto, il Cielo, presentano tutti dei nemici e degli oggetti peculiari del luogo e il cui potere è sfruttabile a pieno in quei livelli. E proprio a tal proposito ci fu l’altra grandissima innovazione. Vero, Mario era già noto per sputare fuoco, raccogliere stelle che lo rendevano invincibile, ma non si era mai visto con un costume di rana che gli permettesse di nuotare agevolmente o con un costume da tanooki per volare o, ancora, il costume martello che gli permette di sconfiggere temibili nemici. Diventa possibile anche sottrarre oggetti dei nemici, basti pensare ai gusci di tartaruga o anche alle scarpe di Goomba per attraversare percorsi spinosi.

Ma Super Mario Bros 3 non è soltanto un concentrato di divertimento. È anche un tripudio di colori, di scenografia, di elementi che caratterizzano l’ambiente e che lo rendono vivo e con cui spesso si può anche interagire. Se da un punto di vista del gameplay troviamo una svolta che aumenta di molto il divertimento, dall’altro anche stilisticamente abbiamo un lavoro di altissimo livello considerando la tecnologia a 8 bit dell’epoca e lo sviluppo che ha richiesto circa tre anni e che forse segna quasi un punto di svolta tra l’intrattenimento e l’opera d’arte. Non dimentichiamo che la stessa colonna sonora, anche qui molto varia e caratteristica per ogni mondo e livello, è stata un successo internazionale con plurimi dischi di platino. Tutt’oggi alcuni motivetti sono ripresi in tutte le salse nelle saghe di Mario. Infine, impossibile non citare la longevità. Perché se da un lato, purtroppo, almeno per l’epoca era impossibile salvare, oggi attraverso il NES Mini o Nintendo Switch Online, una volta terminato il gioco il divertimento continua. Perché al termine del titolo saranno sbloccati potenziamenti speciali per ogni livello che permettono a Mario di avere costantemente il bonus tanooki. Non posso mai dimenticare le speedrun per finire il titolo per poi ricominciarlo in toto con i bonus.

Super Mario Bros 5

In fin dei conti, Super Mario Bros 3 è stato un titolo vincente, tra i massimi esponenti della generazione del Nintendo Enterteinement System. Ha segnato una svolta epocale nel mondo dei platform, le cui radici tutt’oggi influenzano molti titoli del genere. È stato un campione di vendite, tanto da guadagnarsi un Guinness World Record e ha consacrato il maestro Miyamoto come uno dei massimi esponenti della storia videoludica. Ma ancor di più è stata la cartuccia che probabilmente la maggior parte dei non millennials ha consumato, rigiocandolo in loop di anno in anno, anche attraverso la versione 16 bit per SNES inclusa in Super Mario All Stars e tutte le varie riproposizioni sugli store negli anni. Super Mario Bros 3 è un platform senza tempo che merita un ricordo costante e indelebile per tutti i videogiocatori di vecchia data. Tutti gli altri stanno commettendo un crimine ignorando la richiesta di aiuto di Peach che, purtroppo per voi, si trova in un altro castello.

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Christian Giordano è un geek proveniente dal tacco d'Italia, che vive per passioni e per passione e studierà per sempre Medicina. Nato con il NES come cuscino, tra le bucoliche foreste di Zelda e gli interrogativi brick di Mario, è stato forgiato con due braccia e due pad per poter giocare, testare, vivere qualsiasi genere di avventura il mondo videoludico gli palesi sul vetro della sua console, portatile o non, dalla Nintendo alla Sony, fino a Microsoft e non solo, con tutte le sfumature che il mercato propone. Cresciuto con il mito de Il Piccolo Grande Mago dei Videogames, è un giocatore eclettico e un collezionista che sa scovare in ogni angolo del globo anche il game meno idolatrato per gustarne e vagliarne le qualità di persona. Piacevoli distrazioni al suo lavoro sono il Calcio, la Musica, il Cinema e i Motori, nonchè la sua musa ispiratrice con la sua somma pazienza.