Ormai non smetterò mai di ripetere come qualche anno fa nella difficile scelta tra Xbox One e PlayStation 4 alla Sheldon Cooper inizialmente la mia preferenza ricadde sulla console di Microsoft, con grande gioia per almeno i primi due anni della, ormai, old gen, venendo rimpiazzata nei miei favori prima da Nintendo Switch e, successivamente, da PlayStation 4, che ho triturato abbastanza negli ultimi due anni e mezzo. Una vittoria schiacciante in una generazione che comunque si era aperta con grandissime potenzialità da parte di Xbox One, perse per strada per favorire una politica molto user friendly che ammiccava parecchio al mercato americano, ma rivelatosi sul lungo periodo assolutamente sbagliata per il colosso di Richmond, come recentemente dichiarato da Phil Spencer. Tutti speriamo per il bene dell’industria videoludica in una ripresa della serie Xbox. Forte dei nove giorni di anticipo di uscita rispetto alla rivale PlayStation 5, ecco a voi un breve racconto della prima settimana di convivenza con Xbox Series X.

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Prima di tutto andiamo a valutare la presentazione di questa console. Packaging essenziale, ma elegante. La console avvolta nella scritta “Power your dreams” si presenta subito pronta ad essere scartata e posizionata nel salotto, suo habitat naturale. Impossibile negare che le linee pulite e le forme la rendano un prodotto in grado di mimetizzarsi e/o integrarsi alla grandissima nelle nostre case. L’idea è quella di distanziarsi dal mercato delle console e creare una macchina che ricorda i più recenti computer compatti, come quelli della serie Area51 o Aurora di Alienware per rendere l’idea. Per il resto è finito il tempo delle vacche grasse: niente più cavo Lan, auricolari, cavo per il pad e tanti altri accessori che rendevano ricche le vecchie scatole. Cavo alimentazione, HDMI alta velocità, controller e batterie. All’ispezione della console la novità è la mancanza dell’uscita ottica.

Series 5Come da tradizione, impossibile sperare di fiondarsi immediatamente nel gioco: configurazione e gli immancabili aggiornamenti ci ruberanno la prima ventina di minuti. Successivamente la prima cosa che (dati di Microsoft) hanno fatto il 70% e più di giocatori, me compreso, è stato attivare il Gamepass e sfogliare il catalogo. Inutile negare quanto sia immensa la libreria dove troviamo, oltre tutte le esclusive, anche tantissimi multipiattaforma anche Tripla A, nonché vecchie glorie della passata generazione. Personalmente ho deciso di rifarmi un giro su NieR: Automata, Dead Space e un paio di indie, senza considerare Forza 7 e i titoli ottimizzati per Series X, ovvero Gears 5 e Forza Horizon 4. Questa attualmente è la vera forza di Xbox, come già ampiamente spiegato nel nostro precedente editoriale. E qui, forse, alcuni potranno recriminare il vero contro di questa console: la mancanza di esclusive.

È tutto dannatamente vero, il colosso di Richmond ha deciso di non rilasciare esclusive al lancio e, ascoltando i vari rumors sempre più pressanti, probabilmente vivremo una fase di passaggio dove i titoli verranno rilasciati anche per le console old gen, ma con prestazioni castrate, nonché sulla piattaforma Microsoft Store, fruibile anche dagli utenti con PC. Se da un lato possiamo evidenziare tutto ciò come una mancanza, è anche vero che molti utenti si ritroveranno a giocare parechci titoli che non hanno mai provato al massimo delle prestazioni, spinti dall’incredibile risparmio che offre il Gamepass, il cui abbonamento permette di ammortizzare il costo della console nell’arco della sua esistenza. E se Series X mostra tutti i suoi muscoli con i giochi ottimizzati, incredibile il colpo d’occhio in Gears 5, ma soprattutto Forza Horizon 4, è anche vero che giocare a titoli quali NieR: Automata, che già godeva di una patch per Xbox One X, risulti altamente godibile, poiché comunque la macchina fornisce un’ulteriore ottimizzazione del titolo.

Series 3

Xbox Series X non solo si impone come un componente del vostro salotto imprescindibile, ma è anche capace di passare inosservata per le sue forme e la sua silenziosità. Non pervenuta la rumorosità del lettore dischi paventata da alcuni, anche se su questo ci riserviamo il vero test per quando usciranno i primi titoli current gen. Poco da aggiungere sul controller, il migliore della scorsa generazione, ottimizzato con ulteriore grip, il tasto per gli screenshot e la porta USB-C, nonché le il tasto a otto direzioni che fa molto élite. Il Quick Resume è la vera novità della console, impeccabile e scattante. Avere la possibilità di switchare in pochi secondi tra un titolo e l’altro, un must-have per chi gioca sia single player che multiplayer. È davvero una delizia, considerando, inoltre, i caricamenti quasi istantanei. Anche il comparto multimediale resta nelle fondamenta invariato rispetto a Xbox One. Ottima la velocità della rete in LAN, un po’ meno in Wi-Fi, ma qui vale lo stesso discorso precedente, il giudizio è rimandato. Non bocciata, ma da rivedere la Home: resta poco intuitiva e troppo chiusa. Sarebbe bello poter eseguire una sorta di raggruppamenti o personalizzazione di app e giochi visibili in Home e abbandonare l’uniformità con l’ormai superato sistema operativo di Windows. Ma per questo possiamo ancora sperare, memori dei cambiamenti che sono avvenuti in corso d’opera nella scorsa generazione.

Serie 2

E, quindi, cosa dire di questa prima settimana con Xbox Series X? La console sicuramente è promossa esteticamente, sicuramente il comparto hardware fa ben sperare, cosi come le novità del software. A parte un paio di riavvii obbligati (che però sono avvenuti sempre con lo stesso titolo), non ci sono da segnalare grosse defezioni. È senza dubbio la console del momento che nel mercato italiano parte con il fascino della sconfitta. I principali contro sono la mancanza di esclusive e una home un po’ da rivedere. Impossibile sbilanciarsi dopo una settimana, ma dopo molte decine di ore macinate sopra, siamo ottimisti e alquanto certi che anche molti insospettabili possano ricredersi qualora trovassero il coraggio di provare questa macchina. Per il resto, l’intero futuro della sezione gaming di Microsoft ruota intorno agli Studios acquisiti e ai titoli che usciranno il prossimo anno, covid permettendo, Non ci resta che incrociare le dita.

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Christian Giordano è un geek proveniente dal tacco d'Italia, che vive per passioni e per passione e studierà per sempre Medicina. Nato con il NES come cuscino, tra le bucoliche foreste di Zelda e gli interrogativi brick di Mario, è stato forgiato con due braccia e due pad per poter giocare, testare, vivere qualsiasi genere di avventura il mondo videoludico gli palesi sul vetro della sua console, portatile o non, dalla Nintendo alla Sony, fino a Microsoft e non solo, con tutte le sfumature che il mercato propone. Cresciuto con il mito de Il Piccolo Grande Mago dei Videogames, è un giocatore eclettico e un collezionista che sa scovare in ogni angolo del globo anche il game meno idolatrato per gustarne e vagliarne le qualità di persona. Piacevoli distrazioni al suo lavoro sono il Calcio, la Musica, il Cinema e i Motori, nonchè la sua musa ispiratrice con la sua somma pazienza.